Tecnico meccatronico: Come diventarlo, cosa fa e quanto guadagna

Riparare un’automobile è un’operazione che richiede competenze teoriche e pratiche, i tantissimi congegni elettronici oggi presenti rendono le nostre autovetture molto più sicure di un tempo ma è più complesso riparare un guasto, ecco che è richiesta una nuova e maggiore professionalità

Le innovazioni introdotte negli ultimi anni hanno fatto sì che gli operatori dovessero avere conoscenze sia della parte meccanica che di quella elettrica, riuscendo a intervenire su entrambe.

Ecco perché si è reso necessario ufficializzare e regolamentare una professione che non solo racchiude le competenze di due figure finora distinte, quelle del meccanico/motorista e dell’elettrauto, ma che di fatto viene svolta già da qualche tempo

A fine 2014 vengono pertanto abolite le figure del meccanico motorista ed elettrauto e viene creata una figura professionale unica dettaMeccatronico.

Il Tecnico meccatronico è una di quelle professioni oscure, molto tecniche, che è davvero difficile spiegare semplificandone i tratti.

Questo professionista è un autentico tre in uno, il tecnico specializzato in meccatronica, infatti, si trova a dovere lavorare con apparecchi elettronici, software informatici e ovviamente sistemi meccanici.

Di fatto, è lui che deve unire questi tre ambiti o discipline per automatizzare una macchina e per farle compiere ciò per la quale è stata programmata.

Chi è il Tecnico meccatronico?

Tecnico-meccatronico

Il tecnico meccatronico è una figura poliedrica molto complessa da inquadrare.

Questo perché, come abbiamo già specificato in precedenza, di fatto non opera in un solo settore, ma in più campi, e lo fa contemporaneamente, cercando di trovare la quadra per giungere allo scopo finale, realizzare, progettare o manutenenere un macchinario o sistema che possa funzionare in modo autonomo, senza l’intervento dell’uomo o comunque tramite interventi limitati all’essenziale.

In sintesi, il Tecnico meccatronico funziona da collante tra tre discipline diverse, l’elettronica, l’informatica e la meccanica, e soprattutto svolge un lavoro che altri non sono in grado di fare.

Un comune informatico non riuscirebbe ad andare oltre la progettazione di un codice o software, così come un elettrotecnico o un meccanico non riuscirebbero a mettere mano ad un programma.

Quindi la fatica e l’impegno che questa figura deve sostenere, triplica al pari delle sue responsabilità.

Cosa fa il Tecnico meccatronico

Il Tecnico meccatronico ha un solo obiettivo, che a parole può anche suonare come semplice: coniugare i sistemi elettronici, i sistemi informatici e quelli meccanici, al fine di farli comunicare per fare funzionare una macchina in modalità totalmente indipendente.

Non a caso, il Tecnico meccatronico oggi trova il suo principale impiego nel settore della robotica, ovvero uno dei più all’avanguardia e di prospettiva.

Ovviamente, questa figura può anche operare ad un livello più basso, occupandosi per esempio dell’automazione dei macchinari industriali nelle fabbriche o dei sistemi di movimento nei veicoli.

Vediamo nel concreto cosa fa ogni giorno il Tecnico meccatronico:

  • Intanto progetta gli impianti industriali e studia se quel progetto può essere effettivamente realizzato nella pratica, e quanti degli obiettivi iniziali possono essere rispettati.
  • Sempre secondo le tecnologie che ha a disposizione, il Tecnico meccatronico può anche intervenire sugli impianti meccanici costruiti da altri, in questo caso il suo compito è migliorarli ed ottimizzarli, magari riducendo le spese sugli scarti dei materiali o sui consumi energetici, rendendoli più performanti.
  • I compiti dell’Ingegnere meccatronico sono anche altri: è lui che si occupa della progettazione e dell’assemblaggio delle varie componenti di una macchina, ma anche delle manutenzioni periodiche degli impianti.

Questo significa che il Tecnico meccatronico è anche una sorta di supervisore, che ha il compito di individuare i guasti o le manchevolezze di un macchinario prima che diventi un costo aggiuntivo per l’azienda che lo possiede.

Ma, come già detto, il Tecnico meccatronico si occupa anche di elettronica e di informatica.

Deve essere esperto di entrambe, sapere sempre cosa fare e anche utilizzare software informatici molto complessi, e programmarli se necessario.

Risulta essere anche un esperto di centraline e di gestione automatica, non a caso, è spesso coinvolto nella realizzazione e nell’installazione di impianti di domotica.

Infine, un’altra precisazione, il suo è un lavoro che presuppone grandi doti comunicative.

Deve infatti interagire costantemente con gli altri reparti specializzati per fare parlare tra loro gli esperti di tre discipline molto distanti e non di rado si interfaccia anche con i clienti e con i fornitori.

L’Ingegnere meccatronico deve inoltre assicurare il rispetto di eventuali normative del settore e standard di riferimento.

Come diventare Tecnico meccatronico

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Quadro legislativo

Entrata in vigore il 5 gennaio 2013, la legge n.224/2012 ha introdotto la professione del meccatronico, andando a modificare quella precedente (la n.122 del 5 febbraio 1992) che suddivideva invece l’attività di autoriparazione in meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista.

Oggi invece sono solo 3 le figure professionali individuate: meccatronico, carrozziere e gommista.

Il regime transitorio per l’adeguamento alla nuova legge, durato 5 anni, è stato prorogato di altri 5 e terminerà il 5 gennaio 2023.

Tutte le attività di autoriparazione che a questa data saranno già abilitate allo svolgimento di entrambe le attività di meccanica ed elettrauto sono esenti da ulteriori provvedimenti.

Mentre le officine che non possiedono questa abilitazione devono provvedere alla formazione del personale: sono esenti solo coloro che che abbiano compiuto i 55 anni di età all’entrata in vigore della nuova legge (ossia al 5 gennaio 2013).

Chi non si adegua nei tempi previsti rischia sanzioni amministrative e addirittura la confisca della propria attrezzatura.

Requisiti

Per poter svolgere l’attività di meccatronico, l’operatore deve necessariamente possedere uno dei seguenti requisiti tecnico-professionali:

  • aver esercitato come operaio specializzato l’attività di meccanico ed elettrauto per almeno 3 anni come dipendente
  • aver frequentato con successo un corso regionale tecnico-pratico (con l’emendamento promosso nell’ambito della Legge di Bilancio non è più obbligatorio svolgere in seguito l’attività per almeno un anno, alle dipendenze di imprese operanti nel settore nell’arco degli ultimi 5 anni)
  • aver conseguito un diploma di istruzione secondario di secondo grado o un diploma di laurea nelle materie tecniche richieste

Formazione

La formazione dei futuri Tecnici meccatronici è affidata alle singole Regioni, che ne hanno stabilito la programmazione e l’organizzazione e che si diversificano a seconda delle competenze e qualifiche possedute da ciascun partecipante. I corsi sono stati messi a disposizione sia dalle regioni che da società di formazione.

In particolare:

  • se non si possiede alcuna formazione specifica, il percorso formativo è standard di 500 ore ed è seguito da un tirocinio;
  • chi ha una delle due qualifiche, deve seguire un corso di 40 ore relativo all’abilitazione non posseduta;
  • chi ha un diploma professionale riconosciuto deve seguire un percorso formativo di 100 ore se la frequenza è stata di 3 anni, di 50 ore se la frequenza  è stata di 4 anni;
  • chi ha già la qualifica di “Tecnico meccatronico delle autoriparazioni” non deve frequentare alcun corso. 

Un Ingegnere meccatronico progettista segue invece una formazione più articolata.

Essaè di tipo squisitamente ingegneristico: bisogna infatti avere competenze in diversi ambiti, dalla meccanica all’elettrotecnica all’informatica– e integrare queste discipline per progettare, sviluppare e controllare sistemi e processi ad elevato grado di automazione.

Esistono specifici corsi di Laurea in Ingegneria Meccatronica, tuttavia è possibile anche specializzarsi in meccatronica a partire da una laurea in uno dei rami tradizionali dell’ingegneria: Ingegneria Meccanica, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Elettronica, Ingegneria Informatica, Ingegneria Industriale.

Altri corsi affini sono ad esempio le lauree in Ingegneria dell’Automazione o in Ingegneria Robotica.

Oltre alla formazione accademica, sono poi molto utili esperienze di stage e project work in azienda, per confrontarsi con attività e contesti di lavoro reali: ad esempio, progettare una macchina industriale in ottica meccatronica tenendo conto delle concrete esigenze tecnico-economiche.

Quanto guadagna un Tecnico meccatronico

Gli Ingegneri meccatronici trovano lavoro in contesti molto vari: ad esempio in imprese del settore automotive, nel settore navale, nell’aeronautica, in aziende metalmeccaniche che producono macchine utensili per l’automazione industriale, in imprese attive nel campo dell’elettronica e della robotica, ma anche in società di consulenza e progettazione ingegneristica.

Il lavoro si svolge in uffici di progettazione, laboratori di ricerca e sviluppo oppure direttamente negli stabilimenti produttivi industriali, spesso in team con altri ingegneri e tecnici specializzati in meccanica, elettrica, elettronica e informatica.

Il Tecnico Meccatronico lavora spesso in officine meccaniche.

Lo stipendio medio di un Tecnico meccatronico (manutentore e non progettista), Italia è di €34.490 all’anno.

Ovviamente il Tecnico meccatronico può aprire un’officina in proprio e guadagnare in base alla tipologia ed al numero di clienti.

Lo stipendio medio di un Ingegnere Meccatronico è di 39.500 € lordi all’anno.

La retribuzione di un Ingegnere Meccatronico può partire da uno stipendio minimo di 24.500 € lordi all’anno, in fase di inserimento, e raggiungere uno stipendio che può superare i 130.000 € lordi all’anno.