Tematiche come la salvaguardia del pianeta, la sostenibilità, la progettazione a impatto zero, l’utilizzo intelligente dell’energia, la valutazione di impatto ambientale, la gestione dei rifiuti, sono oramai da tempo temi sempre più attuali.
Per questo motivo, diventano particolarmente importanti figure professionali che si occupino di assicurare la tutela dell’ambiente e del territorio, controllando gli effetti nocivi delle varie attività umane, come l’inquinamento industriale, e progettando soluzioni per far fronte a eventuali problematiche che riguardano l’ambiente.
Tra queste figure professionali spicca la figura dell’Ingegnere Ambientale, che opera in tantissimi ambiti diversi, occupandosi di urbanistica, di pianificazione territoriale, di trasporto, di trattamento delle acque reflue, di smaltimento dei rifiuti, e tanto altro.
In questo articolo potrai sapere tutto su questa interessante figura professionale, ed in particolare quello che riguarda lo stipendio di un ingegnere ambientale.
Lo stipendio degli ingegneri ambientali e i fattori che lo influenzano
Il compito dell’ingegnere ambientale si può definire, molto in generale, come quello di intervenire per riequilibrare e ottimizzare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente.
Il titolo di studio richiesto è la Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, nata nel 1989 dopo l’abolizione del corso di Laurea in Ingegneria mineraria; ma nella realtà l’ingegnere ambientale vanta un profilo professionale interdisciplinare, potendosi occupare di molte problematiche.
Prima di vedere lo stipendio in numeri, osserviamo quali sono i principali aspetti che influenzano lo stipendio dell’ingegnere ambientale:
Mansioni
A incidere sulla retribuzione dell’ingegnere ambientale sono più fattori, a partire dalle mansioni che si trova a svolgere che – naturalmente – sono anche strettamente legate all’azienda per cui opera e al settore specifico di competenza.
In particolare, un ingegnere ambientale può progettare, realizzare e gestire opere e sistemi di rilievo e controllo per:
- il monitoraggio e la difesa del territorio, dell’ambiente e del suolo
- il controllo dell’inquinamento, l’identificazione degli agenti inquinanti e i fenomeni collegati come le piogge acide, l’erosione del terreno, l’effetto serra e il buco dell’ozono
- la difesa dalle catastrofi naturali
- la gestione ambientale, comprese le risorse idriche e lo smaltimento dei rifiuti
- la gestione delle materie prime
- la gestione delle risorse ambientali, geologiche ed energetiche, rinnovabili o non rinnovabili
- la valutazione degli impatti e della compatibilità ambientale di piani e di opere
- la realizzazione e la gestione delle infrastrutture e dei servizi di trasporto
- le attività antropiche finalizzate alla produzione di semilavorati, all’utilizzazione del suolo e sottosuolo
- la riduzione dei rischi ambientali a garanzia della salute e della qualità della vita
- la gestione di sistemi informativi territoriali, reti di monitoraggio e rilevamenti metrici del territorio
L’inquadramento professionale
L’ingegnere ambientale può svolgere la sua attività sia come libero professionista, in qualità di consulente esterno, se ha maturato molta esperienza, sia all’interno di enti pubblici o privati, aziende private, società di ingegneria, imprese di costruzioni, studi professionali che si occupano di servizi ambientali.
Il settore d’impiego
Gli ingegneri ambientali trovano inoltre impiego in una vasta gamma di settori, tra cui:
- Costruzione
- Difesa
- Energia e servizi
- Ingegneria
- Consulenza ambientale
- Lavorazione industriale
- Sviluppo di terreni e proprietà
- Autorità locali
- Produzione
- Estrazione
L’ingegnere ambientale può lavorare in uno studio o in un ufficio, in un’azienda o in un ente, oppure in un cantiere edile, ma anche in trasferta, se si occupa della certificazione di strutture e impianti, oppure ancora in un sito di stoccaggio e smaltimento rifiuti: dipende appunto dal settore in cui opera.
Sicuramente la multidisciplinarietà è una qualità preziosa per svolgere questo lavoro, data la quantità di campi e settori che vengono coinvolti, ed è importante saper instaurare un interscambio continuo con altri professionisti, nell’ambito di progetti complessi, anche perché oggi vi è un forte legame tra temi come la tutela dell’ambiente e l’industria, la cosiddetta “green economy”, la transizione ecologica e i cambiamenti climatici.
La figura dell’ingegnere ambientale diventerà sempre più importante, al fine di ridurre o quantomeno mitigare l’impatto della produzione sull’ambiente.
L’orario di lavoro
Per quanto riguarda le ore di lavoro, spesso l’orario può non essere regolare, in quanto l’ingegneria ambientale richiede molto lavoro in loco e spesso anche viaggi.
La maggior parte degli ingegneri ambientali lavora a tempo pieno, di solito per un totale di circa 40 ore a settimana, che però possono aumentare, in caso di emergenze ambientali, o nel caso in cui il progetto abbia dei termini di scadenza che richiedano ore extra; queste ti saranno ovviamente retribuite.
Quanto guadagna un ingegnere ambientale per livello di carriera?
Per quanto riguarda gli aspetti economici e la posizione lavorativa raggiunta da un ingegnere ambientale, vediamo che di solito i laureati in ingegneria ambientale godono di retribuzioni più elevate rispetto agli altri laureati.
Ad un anno dalla laurea, infatti, un laureato specialista magistrale in ingegneria ambientale percepisce mediamente quasi 1.300 euro nette al mese, a fronte del fatto che la media dello stipendio mensile ad un anno dalla laurea tra tutti i laureati è di poco superiore ai 1.100 euro.
Per quanto riguarda il dato occupazionale, a cinque anni dalla laurea, i laureati della facoltà di ingegneria ambientale e del territorio presentano la più elevata quota di occupati tra tutte le facoltà, sia tra i maschi (94,5%), sia tra le donne (90,3%).
Per quanto concerne il livello di stabilità lavorativa, la situazione che è già buona per i neolaureati del nuovo ordinamento, migliora decisamente a cinque anni dalla laurea.
La quota di occupati con un contratto a tempo indeterminato supera l’82%; la medesima quota, tuttavia, si riduce al 42,9% tra gli occupati nel settore pubblico, mentre nel settore privato arriva alla percentuale dell’88%.
Si dimostra ancora una volta come il ricorso a forme contrattuali più flessibili, e quindi meno stabili, sia soprattutto una prerogativa degli enti pubblici.
All’interno degli enti pubblici, infatti, quasi il 16% dei laureati in ingegneria ambientale ha, a cinque anni dalla laurea, un contratto di collaborazione, mentre il 40,5% dei laureati in ingegneria ambientale ha ottenuto un contratto a tempo determinato.
Nel settore privato sembrano esserci garanzie maggiori, sia in termini di stabilità e durata contrattuale, che in termini economici: il guadagno mensile netto di un ingegnere occupato nel settore pubblico è pari a 1.565 euro, mentre un ingegnere che lavora nel settore privato percepisce mediamente quasi 1.700 euro mensili.
Per quanto riguarda le retribuzioni, molto incide l’esperienza lavorativa.
Tra le retribuzioni più basse troviamo quelle di figure con esperienza lavorativa ancora scarsa, come ad esempio l’ingegnere ambientale stagista, l’ingegnere ambientale appena laureato o l’ingegnere ambientale junior.
Le retribuzioni via via crescono per i profili professionali con maggiore esperienza, come ad esempio quelli dell’ingegnere ambientale senior o dell’HSE Manager, che godono di retribuzioni più elevate.
Stipendio lordo e netto in numeri
Lo stipendio medio di un ingegnere ambientale è di 36.250 euro lordi all’anno, il che significa circa 1.870 euro al mese, cifra che è superiore di 320 euro (equivalente al 21%) rispetto alla retribuzione mensile media in Italia.
La retribuzione di un ingegnere ambientale può partire da uno stipendio minimo di 23.500 euro lordi all’anno, mentre lo stipendio massimo può superare i 95.000 euro lordi all’anno.
Uno schema generico di suddivisione retributiva è il seguente:
- Ingegnere ambientale stagista: percepisce in media 7.200 euro lordi l’anno
- Ingegnere ambientale junior: percepisce in media 23.500 euro lordi l’anno
- Ingegnere ambientale: percepisce in media 36.250 euro lordi l’anno
- Ingegnere ambientale senior: percepisce in media 68.000 euro lordi l’anno
- Ingegnere ambientale di alto livello: percepisce in media 95.000 euro lordi l’anno
Conclusioni
Sfruttando le proprie competenze ingegneristiche, l’ingegnere ambientale risolve problematiche legate all’ambiente e al territorio, mettendo in campo la propria competenza in tanti ambiti diversi.
Gli ingegneri ambientali possono trovare impiego sia nel settore pubblico che in quello privato, in enti, aziende e organizzazioni di tutte le dimensioni e in tanti ambiti diversi.
Lo stipendio di un ingegnere ambientale può variare a seconda di più fattori.
Le dimensioni e il tipo di ente od organizzazione da cui si è assunti, la posizione ricoperta, le competenze specifiche individuali e l’esperienza lavorativa maturata possono incidere sulla retribuzione.
*Gli stipendi indicati rispecchiano quanto riportato nei siti di riferimento nel momento in cui è stato scritto l’articolo. Le cifre possono differire a seconda dell’azienda, della città, del livello di esperienza dei lavoratori e del tipo di contratto.
Fonti:
- https://cm.careerservice.polimi.it/dati-occupazionali/
- Cos’è l’ingegneria ambientale
- https://www.ordineingegneritn.it/albo/iscrizione-all-albo-degli-ingegneri
- https://www.fondazionecni.it/images/pubblicazioni/quaderni/122_7d666.pdf