Scenografo: come diventarlo, cosa fa e quanto guadagna

Cos’è la scenografia

La scenografia è un’arte che consiste nell’ideazione di elementi piromanografici in uno spettacolo cinematografico, televisivo, radiofonico o teatrale, a differenza della scenotecnica che si occupa sostanzialmente della tecnica della scenografia in quanto realizzazione della scena.

Tuttavia, la scenografia e la scenotecnica, sebbene teoricamente rappresentino due ambiti separati, spesso convergono, come discipline, in una stessa figura professionale, lo scenografo, che non soltanto prepara i disegni, o bozzetti, ma realizza materialmente anche le scene nel momento in cui interviene sul progetto e le specifiche tecniche, in collaborazione lo scenotecnico.

In senso concreto una scenografia è composta da tutte le costruzioni che definiscono la scena, ovvero la porzione di spazio che deve essere inquadrata da una macchina da presa cinematografica o televisiva, o che costituisce lo sfondo di una rappresentazione teatrale.

Cenni di Storia della scenografia

Le origini della scenografia risalgono alla nascita del teatro.

Aristotele considerò l’apparato scenico come uno dei sei elementi costitutivi della tragedia (in quanto agisce psicologicamente sull’animo degli spettatori), ma fu Sofocle che ebbe l’idea dello scenario dipinto, verso il 465 a.C., usato anche da Eschilo.

La scena romana, derivata da quella greca ellenistica, raggiunse forme raffinate, soprattutto in funzione ornamentale. Dopo la scomparsa di ogni forma di teatro organizzato nel 4° sec. d.C., solo nel 9° sec., con la nascita del dramma liturgico, si riavviò una pratica teatrale strutturata, la cui componente scenografica era costituita dagli stessi elementi architettonici della chiesa dove avveniva la rappresentazione, quali altare maggiore, coro, sacello e navata centrale.

Con il perfezionamento trecentesco del dramma liturgico, che comportò l’inserimento di elementi profani, si svilupparono anche gli apparati scenici, che tuttavia erano provvisori.

Soltanto alla fine del 15° sec. con la riscoperta umanistica e la rivalutazione della commedia classica di Plauto e Terenzio, si sentì la necessità di un luogo appropriato, di modello classico, con scena prospettica ‘all’italiana’, dove trovarono opportuna sede i raffinati e originali testi di L. Ariosto, N. Machiavelli e di P. Aretino.

Su questo impianto prospettico la scenografia barocca inserì il movimento delle scene che si trasformano: per es. un paesaggio che si muta, sotto gli occhi degli spettatori, in una caverna infernale.

Chi è lo scenografo

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Figura dalla spiccata sensibilità estetica ed artistica, lo Scenografo progetta, cura e realizza l’allestimento delle scene, provvedendo alla costruzione di ambienti scenografici in coerenza con il contesto storico e lo stile espressivo della storia.

Ma per vestire uno spazio, regalando così una scena dove far vivere e muovere una vicenda, bisogna conoscere lo script e lavorare in collaborazione con il regista per comprenderne le intenzioni e poterle interpretare, senza tuttavia limitare la propria libertà espressiva.

Non è un caso che scenografi e sceneggiatori lavorino a stretto contatto, risultando fondamentali per la creazione di un mondo che possa fare sognare lo spettatore, che ha appunto pagato per quello.

Nonostante nel campo del teatro, della televisione e del cinema esistano delle figure che lavorano nelle retrovie e che sono altrettanto importanti, lo Scenografo ci mette sempre la faccia, in quanto il risultato del suo lavoro è il più visibile di tutti, ovvero l’ambientazione fittizia all’interno della quale si muovono gli attori e gli accadimenti.

Lo Scenografo è un creativo: a differenza di altre professioni, la sua qualità fondante è la creatività e la capacità di guardare oltre le barriere, immaginando cose che possano emozionare lo spettatore, aiutarlo a immedesimarsi nello spettacolo che sta fruendo e dunque regalare un valore aggiunto allo stesso spettacolo.

Cosa fa lo scenografo

L’abilità dello sSenografo consiste nel ricreare ambienti, fondali e oggetti adattandoli:

  • al contesto
  • alla filosofia dell’opera
  • agli spazi
  • alle attrezzature disponibili, come per esempio può avvenire in un teatro

Non ultimo va considerato il limite di budget, cioè il denaro fruibile per i materiali e la mano d’opera.

Come altre figure dello spettacolo essere Scenografo può significare avere più o meno libertà di espressione sulla base delle esigenze del regista.

Quindi, anche se oggi la sua figura è sempre più indipendente, il lavoro viene comunque svolto in collaborazione con il regista e il costumista.

Non è raro, specie nell’ambito della messa in scena di opere liriche, che le due figure di regista e di scenografo siano rappresentate da un unico soggetto.

Talvolta lo scenografo si occupa anche dei costumi di scena. I progetti di cui si occupa lo scenografo vengono illustrati tramite schizzi, bozzetti, modellini, tavole prospettiche, il tutto realizzato in scala.

Ma cosa fa, di preciso? Il compito dello scenografo è quello di allestire tutte le scene e gli ambienti in cui verranno realizzate le scene di una produzione teatrale, cinematografica, televisiva e per gli spettacoli dal vivo.

  • Lo scenografo televisivo si occupa soprattutto di progettare gli ambienti per le fiction, per tutte le trasmissioni di intrattenimento, di informazione, per gli spot pubblicitari e i set assieme al regista, controllando tutto ciò che appartiene all’area visiva e all’allestimento degli ambienti, agli oggetti.
  • Lo scenografo teatrale disegna e progetta tutto ciò che serve per l’allestimento di una scena teatrale, mentre lo scenografo costumista disegna i bozzetti dei costumi di scena in base alla diversità dell’ambientazione della piéce, che sia un melodramma, una commedia, prosa o ballo, in collaborazione con lo scenografo bozzettista.
  • Lo scenografo che lavora per il cinema deve invece progettare tutto quello che serve per allestire un set cinematografico, a seconda del film, del lungometraggio o cortometraggio per il quale sta lavorando. Sceglie i luoghi e i set in base alle richieste della produzione del regista, assieme al costumista lavora sui personaggi e allestisce le ambientazioni.

Come diventare Scenografo

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L’iter formativo standard per diventare scenografo comincia con un percorso artistico, spesso un liceo o una scuola d’arte, per poi proseguire con l’Accademia delle Belle Arti, Istituzione di Alta Formazione Artistica e Musicale, parte del comparto universitario italiano.

Molti atenei, inoltre, hanno introdotto nuovi indirizzi in ambito cinematografico, come, ad esempio, il “Corso di Laurea Specialistica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti e delle Architetture di Interno” presso la Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” dell’Università La Sapienza di Roma.

L’istruzione accademica può essere poi accompagnata dalla frequenza di corsi specificatamente orientati alla formazione di giovani scenografi.

In sintesi n aspirante scenografo deve quindi avere una spiccata sensibilità estetica, deve provenire da:

Dopo un’adeguata formazione, lo scenografo può diventare un professionista e collaborare con diverse realtà, come aziende televisive, case di produzione cinematografiche, teatri stabili e compagnie teatrali.

Skill di base dello scenogtrafo:

  • deve conoscere la storia dell’arte
  • deve avere padronanza del disegno e le varie tecniche
  • deve saper disegnare o almeno abbozzare
  • deve avere il senso delle proporzioni e conoscere i tessuti
  • deve conoscere un po’ di storia della moda e storia in generale

Completano il profilo:

  • buona adattabilità a ritmi di lavoro che possono essere molto differenti
  • competenze in ambito economico
  • saper gestire al meglio le rirorse finanziarie per mettere in piedi le scenografie restando all’interno del budget disponibile.
  • capacità di gestire il tempo in maniera ottimale per rispettare scadenze e necessità della troupe e della produzione.
  • conoscenze in ambito artistico e di progettazione tecnica
  • avere un buon senso critico
  • ottima capacità di problem solving
  • capacità di visualizzazione fuori dal comune: immaginare le scenografie in ogni minimo dettaglio è la chiave per costruire prodotti di successo.
  • grandissima originalità
  • capacità di ideazione fuori dalla norma
  • una buona attitudine visiva nel differenziare colori e forme e creare gli accostamenti migliori

Quanto guadagna uno Scenografo

Lo scenografo è un artista che spesso compie un lavoro molto faticoso e che, salvo casi rari, difficilmente rispecchia la sua remunerazione.

Volendo partire dalle basi, uno scenografo che comincia da giovane presso i villaggi turistici guadagna circa 400 euro al mese, arrivando anche a 1.200 o 1.300 euro al mese con il tempo, ma si tratta di un lavoro stagionale.

Le medie, purtroppo, sono impietose anche nella televisione italiana, soprattutto per via della concorrenza internazionale, uno scenografo non affermato guadagna una media di 5.000 euro annui.

La situazione migliora nettamente in campo teatrale, ma anche qui dipende dalla grandezza e dall’importanza delle produzioni che gestiscono lo spettacolo, la media in Italia, comunque, parla di una remunerazione di circa 15.000 euro annui.

Un’ultima precisazione va fatta per chi lavora nel cinema ma con produzioni straniere, per chi riesce a fare carriera suscitando le attenzioni delle grandi produzioni, i guadagni annui possono anche arrivare a 40.000 euro.