Mediatore Creditizio: come diventarlo, cosa fa e quanto guadagna

Fino a qualche anno fa l’attuale figura del mediatore veniva semplificata come broker finanziario, definizione generalista, ma che rende bene l’idea da dove provenga questo termine inglese.

Infatti, in Italia, la figura professionale nel settore della Mediazione creditizia è stata introdotta all’inizio degli anni ’90 proprio dal modello britannico.

In quegli anni, infatti, si erano affermate nel mercato italiano alcune banche inglesi che promuovevano mutui ipotecari tramite broker finanziari in grado di offrire alla clientela una proposta alternativa ai mutui più tradizionali, cui si poteva accedere soltanto rivolgendosi allo sportello dell’istituto.

Per circa un decennio il mercato dei mutui non è stato regolamentato, fino a quando il decreto legge 108 del 7 marzo 1996 ha reso ufficiale la figura del Mediatore creditizio.

Sulla base di questa normativa, nel 2000 fu istituito l’UIC (Ufficio Italiano Cambi), che ha imposto per la prima volta dei requisiti professionali per l’iscrizione all’apposito Albo.

Infine, con il decreto legge 231 del 2007, l’UIC è stato soppresso e tutte le sue funzioni sono passate sotto il controllo della Banca d’Italia.

L’attuale normativa di riferimento che regola il settore della mediazione creditizia è il decreto legge 141 del 2010.

Chi è il mediatore creditizio?

Mediatore-creditizio

Il Mediatore creditizio è un professionista esperto in grado di suggerire la migliore soluzione quando si deve richiedere un mutuo, un prestito o una cessione del quinto.

Il Mediatore creditizio o Credit broker è un vero e proprio intermediario, che agisce come consulente e che ha il compito di mettere in contatto un cliente con un istituto di credito.

Sono molti coloro che si rivolgono ad un Credit broker, perché hanno la necessità di reperire una banca disposta a concedere un prestito, un mutuo o un finanziamento.

Si tratta di passaggi mai semplici per chi è estraneo a questo mondo, ed è per questa ragione che la consulenza di un mediatore di credito risulta spesso preziosa se non addirittura indispensabile.

Non basta, infatti, reperire un istituto qualunque, questo per via del fatto che una certa persona potrebbe avere delle esigenze specifiche

Naturalmente il lavoro svolto dal Mediatore creditizio non si limita al semplice contatto, dato che include una serie di compiti e responsabilità che agiscono come corollario alla sua attività primaria.

Il credit broker lavora sempre come libero professionista, di conseguenza non rappresenta una banca o un istituto specifico.

Essendo un mediatore, non è dunque soggetto a vincolo di subordinazione, e agisce sempre per il bene del cliente.

Il suo ruolo è disciplinato dall’art. 2 del DPR 287/2000 che definisce la figura del Mediatore creditizio come colui che, in maniera professionale e non necessariamente come unico lavoro (potendo fare il mediatore anche abitualmente), cerca di mettere in relazione le banche (o gli istituti finanziari) assieme alla clientela, svolgendo anche attività di consulenza per la concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma.

Non tutti possono svolgere questo lavoro, visto che si parla comunque di una professione esercitabile solo dopo aver richiesto e ottenuto l’iscrizione all’Albo dell’Organismo degli Agenti e Mediatori, OAM.

Cosa fa il Mediatore creditizio

Proprio operando in piena autonomia (e non a favore delle banche o del cliente privato) il Mediatore creditizio deve scegliere fra i vari prodotti bancari disponibili sul mercato riferendosi alle opportunità del cliente ed alle garanzie da esso offerte.

Una banca può proporre un mutuo di una certa soglia, con spread bloccato per tot anni e interessi molti bassi: il mediatore proporrà questa alternativa a quel cliente che cerca un finanziamento per acquistare la prima casa e che magari copra l’80% del valore immobiliare.

Qualora il Mediatore Creditizio dovesse fare gli interessi dell’istituto di credito non sarebbe più un professionista che opera autonomamente, ma un funzionario alle dipendenze dell’ente creditizio.

Compito del Mediatore creditizio sarà quindi quello di valutare i prodotti finanziari delle banche proponenti e di attenersi il più possibile alle richieste del cliente: aiuterà quest’ultimo affinché ottenga il prestito e consentirà agli istituti di credito di far conoscere presso il pubblico le soluzioni finanziarie studiate per i privati.

I Clienti del mediatore creditizio possono essere banche e privati, ma anche imprese per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale.

Risulta essere possibile inquadrare la figura del credit broker come una sorta di ponte, che funziona da collegamento tra istituti di credito e altri intermediari con il cliente finale, ovvero con colui che ha la necessità di ottenere un prestito.

Le sue capacità vengono spesso richieste quando un soggetto che ha bisogno di un mutuo non riesce a farselo concedere da una banca.

In questo caso il credit broker avrà il compito di studiare una certa pratica, e di fare leva sulle proprie competenze per spingere in chiave positiva l’erogazione del credito.

Il credit broker risulta essere una figura molto utile anche alle aziende, dato che ha la possibilità di usufruire di condizioni più vantaggiose rispetto alle classiche opzioni offerte dagli sportelli bancari.

Il lavoro di questa figura contempla una serie di passi che permettono di velocizzare i meccanismi della concessione di un certo mutuo o finanziamento.

Dopo avere analizzato la pratica del cliente, eroga una consulenza atta a facilitare l’accoglimento di quella richiesta.

Per esempio potrebbe consigliare al cliente un certo garante, per sbloccare la concessione di un prestito, oppure potrebbe trovare un utile compromesso tra importo erogato e durata del finanziamento.

In altre parole, il credit broker fa tutto quello che è in suo potere per aiutare il cliente e per consentirgli di accedere al prodotto finanziario che gli interessa, alle migliori condizioni possibili.

Ovviamente esistono dei limiti che non possono essere superati, questo per via del fatto che il mediatore è un consulente, e per questo:

  • non ha alcuna procura da parte del proprio cliente.
  • non può stringere accordi a nome del soggetto e firmare contratti.
  • non possiede potere decisionale o voce in capitolo nella trattativa tra la banca e chi intende richiedere un prestito.

Come diventare Mediatore creditizio

un-mediatore-creditizio

Per svolgere la professione di Mediatore del credito, l’aspirante professionista deve iscriversi a un corso formativo ufficiale, dunque erogato dall’OAM.

Dovrà anche registrare un account di posta elettronica certificata e ovviamente sostenere e superare l’esame abilitante, dopo avere effettuato l’iscrizione sul portale ufficiale dell’OAM.

In caso di superamento dell’esame, il professionista dovrà anche corrispondere le somme previste per l’iscrizione all’albo e presentare tutti i documenti richiesti.

Esistono poi dei casi esentati dall’esame abilitante: si tratta di coloro che hanno già svolto questa professione per 3 anni negli ultimi 5 anni, percependo un compenso annuo pari o superiore a cinquemila euro lordi.

Da sottolineare che il mediatore creditizio dovrà anche rinnovare la propria iscrizione all’albo ogni 12 mesi, cosa che include il versamento dei contributi previsti.

Inoltre non serve possedere una laurea per richiedere l’iscrizione al corso o all’esame, dato che basta un titolo di studio come il diploma di scuola secondaria superiore.

Infine, va detto che anche le società possono richiedere l’iscrizione al registro dei mediatori creditizi, in questo caso, però, esistono una serie di requisiti da rispettare, i quali vengono comunque chiariti dall’articolo 128 septies del Testo Unico Bancario, TUB.

Cos’è e cosa fa l’OAM

OAM

L’OAM (Organismo Agenti e Mediatori) è l’Organismo competente in via esclusiva ed autonoma per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi.

L’OAM ha personalità giuridica di diritto privato, nella forma di associazione senza finalità di lucro, dotata di autonomia organizzativa, statutaria e finanziaria.

I suoi compiti sono quelli di sovraintendere:

  • la professionalità degli iscritti e il mantenimento nel tempo dei requisiti necessari allo svolgimento della professione;
  • il controllo e la vigilanza sulle attività degli operatori al fine di verificare il rispetto della normativa di riferimento;
  • l’affidabilità delle informazioni pubbliche inerenti gli iscritti;
  • il contributo al riconoscimento professionale degli iscritti negli elenchi valorizzandone la trasparenza e la correttezza nei comportamenti;
  • il contributo alla regolamentazione, insieme alle altre attività competenti, del mercato di riferimento.

Per essere iscritti all’OAM il Mediatore creditizio deve possedere i seguenti requisiti:

  • professionalità
  • onorabilità
  • patrimonialità (polizza responsabilità civile per i danni causati nell’esercizio dell’attività)
  • pec certificata e firma digitale.

Quanto guadagna un Mediatore creditizio

Un mediatore creditizio percepisce una commissione per coprire la propria attività di consulenza.

Di solito questa commissione viene calcolata in percentuale sull’entità del prestito o mutuo ricevuto dal cliente, e può quantificarsi dal 1 al 2% + IVA.

A questo proposito, è possibile fare un esempio pratico.

Un mediatore con una commissione del 2%, su un importo erogato di trecentomila euro, prenderebbe all’incirca 7.200 euro per la propria consulenza.

Basta questo per comprendere quanto possano farsi alti i guadagni di questo professionista, a patto di essere bravo e di coltivare un giro di clienti piuttosto nutrito.

Del resto il lavoro che svolge va a grande vantaggio del cliente, dunque si tratta di una remunerazione adeguata al compito.