Mediatore Civile – Come Diventare, Cosa Fa e Quanto Guadagna

“ Compromesso. Sistemazione di un conflitto tra interessi diversi tale che dà a ciascuno dei contendenti la soddisfazione di pensare di aver avuto ciò che non gli spettava e di non essere stato privato di nulla tranne che di ciò che gli era dovuto.”

(Ambrose Gwinnet Bierce)

Visione più morbida rispetto a quella dello scrittore Ambrose Gwinnet Bierce è quella del Mediatore Civile che, sul compromesso ha ben altro da dire: si tratta sicuramente della sistemazione di un conflitto di interessi, dove al contrario di quanto citato poc’anzi, a ciascuno rimane ciò che era dovuto e in ben pochi casi, qualcuno riesce ad accaparrarsi qualcosa di non suo.

Figura in continua espansione, soprattutto negli ultimi tempi, dove pare che nessuno abbia tempo e voglia di mettersi nei panni dell’altro, il Mediatore Civile interviene per placare gli animi di condómini o soci in affari, cercando di trovare il giusto compromesso appunto prima di finire davanti ad un giudice e pagare, a prezzi spesso salati, un contenzioso.

Chi è il Mediatore Civile?

Una figura professionale esperta in tecniche di gestione del conflitto, che dal 2011 è stata addirittura resa obbligatoria in alcune situazioni civili e commerciali: dispute condominiali, successioni ereditarie, contratti assicurativi e affitti aziendali (lo vedremo tra poco) sono solo alcuni esempi.  La sua presenza, è stata pensata per accelerare il processo di accordo tra le parti in diverse tipologie di discussioni o divergenze. Obiettivo di questo professionista è mediare i conflitti che nascono tra cittadini o imprese, cercando tramite la comunicazione, di ovviare ai battibecchi più pesanti e dunque, aiuta le parti a raggiungere un punto di parità, per quanto possibile.

Insomma, figura professionale sicuramente importante, in quanto consente di chiudere una causa prima ancora che essa si trasformi in tale a tutti gli effetti; così facendo, di fatto, gli avversari risparmiano costi e tempistiche di lunghi processi guidati da avvocati.

Cosa fa un Mediatore Civile?

un-Mediatore-Civile

Nello specifico, un Mediatore Civile, viene chiamato ad intervenire da una delle due parti, tramite domanda presentata dall’interessato ad un organismo di mediazione del luogo in cui si trova il giudice territorialmente competente per la relativa causa; si pensi ad esempio ad un contenzioso condominiale: l’organismo competente è quello che risiede nel comune di ubicazione della struttura in cui si gioca la disputa.

Il Mediatore, durante un periodo di tre mesi massimo (questi i tempi del procedimento di mediazione), organizza più incontri tra i contendenti, a patto che anche l’altra parte sia disposta a partecipare agli incontri (ma può decidere di non farlo). Gli incontri sono annotati e viene stilato un verbale, che verrà firmato da entrambe le parti.

Durante il primo incontro il mediatorerende noto ai presenti lo scopo della mediazione e li informa circa le modalità di svolgimento: in caso di risposta positiva si procede con degli incontri fino al raggiungimento di un accordo, in caso di risposta negativa invece, viene redatto il verbale di mancato accordo: in questo caso organismo di mediazione e mediatore civile non ricevono alcun compenso.

La mediazione: quanti tipi ne esistono

Abbiamo visto come la mediazione sia un metodo di risoluzione delle controversie, dove il pronto intervento di un terzo elemento (il mediatore appunto) pone rimedio alla questione, dove possibile, con un accordo amichevole tra le parti.

Esistono però due tipi di mediazione:

  • la mediazione obbligatoria
  • la mediazione facoltativa

Mediazione obbligatoria

Secondo le parole del decreto legislativo 28/2010 articolo 5, è necessario ricorrere obbligatoriamente ad almeno un tentativo di mediazione in presenza dei seguenti casi:

  • condominio
  • diritti reali
  • divisione
  • successioni ereditarie
  • patti di famiglia
  • locazione
  • comodato
  • affitto di aziende
  • risarcimento del danno ( circolazione di veicoli e natanti, responsabilità medica e diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo)
  • contratti assicurativi, bancari e finanziari

In presenza di una di queste situazioni, le parti in disaccordo non possono sottrarsi da tentativi di accordo tramite procedure di mediazione.

Mediazione facoltativa

il-Mediatore-Civile

Questa modalità è scelta dagli interessati in maniera totalmente libera, quando si hanno buone prospettive di riuscire a trovare una valida soluzione, che soddisfi entrambe le parti in lite.

Requisiti di un Mediatore Civile

Sono diversi i requisiti richiesti ad un buon mediatore civile, aspetti che non riguardano soltanto la sfera personale del professionista, ma che soprattutto richiamano a dei codici di comportamento ben precisi che si applicano alla loro professione.

Primo fra tutti, l’imparzialità:un mediatore non è un giudice e nemmeno un avvocato; il suo compito, una volta capite le reali necessità dei contendenti, è quello esclusivamente di guidare loro verso l’accordo, il compromesso tanto sudato.

Secondo requisito fondamentale: l’assoluta riservatezza. Oltre ad una componente prettamente personale, la riservatezza totale circa i dati e le dichiarazioni espresse durante i colloqui è sinonimo di grande professionalità e rispetto dei propri “clienti”.

Una parentesi di riguardo la meritano anche i cosiddetti Requisiti di onorabilità, infine, che fanno capo al TUB (Testo Unico delle leggi in materie bancarie e creditizie) articolo 128: sono tutti quei requisiti di comportamento richiesti a coloro che svolgono attività di amministrazione, direzione o controllo all’interno di una società di mediazione: per esempio, non possono svolgere funzioni di amministrazione, direzione o controllo di società di mediazione creditizia persone che si trovano in una delle condizioni di ineleggibilità o decadenza previste dall’articolo 2382 del Codice Civile.

Come diventare un Mediatore Civile

Per diventare mediatori civili è necessario fare tappa in alcuni punti irrinunciabili. Quali? Tanto per cominciare la laurea, che in questo caso è necessaria, basta un percorso triennale. Qualsiasi laurea è ben accetta, anche se non fosse giurisprudenza o economia. Si può ovviare allo step laurea solo in un caso: quando l’aspirante mediatore civile è già iscritto ad un ordine professionale.

Una volta soddisfatti questi requisiti, ci si può iscrivere ad un corso formativo di 50 ore complessive, dove matureranno tutte le competenze necessarie alla professione.

Il corso dovrà essere autorizzato dal Ministero della Giustizia, a cui poi si fa seguire un corso di aggiornamento a cadenza biennale. Una volta concluso il corso, viene rilasciato un attestato che stabilisce l’ingresso ufficiale del mediatore nella professione.

L’attenzione riposta nella scelta dei corsi di formazione per mediazione civile però, deve essere massima: trattandosi di un corso a pagamento, diverse scuole propongono corsi molto costosi ma non autorizzati dal Ministero e, di conseguenza, rilasciano attestati senza alcun valore effettivo. Per questo motivo, il consiglio è di evitare qualsiasi tipo di corso non autorizzato dal Ministero della Giustizia, e anzi, come misura difensiva ulteriore, di consultare il sito del Ministero per visionare i corsi attualmente autorizzati.

Dopo aver ottenuto l’attestato di mediatore civile, per poter esercitare la professione, ci si può iscrivere  a massimo cinque Organismi di Conciliazione o a Camere di Commercio accreditate presso il Ministero della Giustizia che sono obbligati ad aggiornare periodicamente il proprio elenco di mediatori civili.

Quanto guadagna il Mediatore Civile?

Se da un lato esiste un vero e proprio tariffario fisso per constatare a quanto ammonta ogni singolo intervento, ( a partire da 40 euro di minimo sindacale) è vero anche che il guadagno varia anche di molto in base alla tipo di mediazione e all’importo del risarcimento.

Per fare un esempio: una controversia condominiale può valere dai 40 euro ai 65 euro, ma una disputa che chiama in causa due aziende di media grandezza può arrivare addirittura a 9.000 euro di “conto”.