Quanti di voi a fine anni ‘90 (secolo scorso, altrimenti i Millenials non mi seguono) si sono trovati a maneggiare una Kodak per la prima volta, magari portandola in gita scolastica e scattando non più di 24 foto?
Qualcuno di voi avrà sorriso al solo ricordo: il mantra era “guai sprecare scatti”. I ben più giovani si staranno chiedendo invece cosa sia una Kodak e perché tanto trambusto per questa parola.
Largo alle nuove generazioni dunque: la Kodak è stata la prima macchina fotografica a rendere il concetto di fotografia spendibile per tutti. “Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto” è stato lo slogan di riferimento dell’azienda produttrice per diverso tempo.
Questa premessa ve l’ho fatta per rivangare i bei tempi passati? Assolutamente…..sì! Per molta gente, il primo approccio con la fotografia e con la professione di fotografo (fosse anche per mezza giornata) è stato con lei, con la macchina “usa e getta”.
E per chi invece ha deciso di trasformare una passione per “lo scatto perfetto” in lavoro, le cose come funzionano?
Cosa significa lavorare come fotografo?
La figura del fotografo
Il fotografo è una persona che produce fotografie, per professione o per diletto, utilizzando la macchina fotografica. Niente di più semplice. Per molto tempo a questa definizione è stata aggiunta un’altra fascia di fotografi, quelli titolari o responsabili di negozi di stampa fotografica: il fotografo di fiducia insomma, che dal nostro famoso rullino Kodak sviluppava e stampava le preziose 24 foto di Roma, Firenze o di altre città a seconda della gita scolastica.
Cosa vuol dire produrre delle fotografie?
Nonostante l’avvento del digitale abbia profondamente modificato e semplificato la vita a tutti anche in questo campo, il lavoro primario lo svolge ancora una volta la mente del fotografo: produrre una fotografia significa riconoscere in un’immagine del reale, lo scatto che stavamo cercando: creare fotografie, che sia per professione o per diletto, implica una certa sensibilità d’animo e mentale, vuol dire spesso porre attenzione ai dettagli, all’azione nascosta, alla vita che accade e che ci parla proprio ad un palmo dal naso.
Una volta realizzato lo scatto che stava cercando, il fotografo si occupa in un secondo momento dello sviluppo e della stampa delle immagini, incluso se necessario, il ritocco fotografico (per i più “addomesticati”tra voi, la post produzione).
Quanti tipi di fotografi esistono?
- fotografo professionista e fotografo amatoriale (o appassionato di fotografia): mentre il primo pratica la fotografia come professione, quindi per lavoro, con il compito di soddisfare chi commissiona il progetto, il secondo, cioè il fotoamatore o “fotografo dilettante” la pratica come hobby, come svago e divertimento, spesso come conseguenza di una forte passione per la fotografia. In questo caso, tutto avviene senza scopo di lucro.
Una volta fatta questa distinzione base, possiamo elencare diversi tipi di fotografia e di lavori fotografici che ne scaturiscono, ai quali rispondono diversi fotografi professionisti:
- Fotografia per eventi e matrimoni
- Fotografia industriale
- Fotoreportage per telegiornali/riviste
- Still life
- Fotografia food
- Fotografia sportiva
- Fotografia turistica
- Fotografia aerea e panoramica
- Fotografia pubblicità/commerciale
Tra questi, quello che va per la maggiore almeno negli ultimi tempi è il fotografo di eventi o matrimoni, quello che il/la Wedding Planner di turno (se avete letto l’articolo precedente) non deve intralciare durante il suo delicatissimo operato.
Il fotografo di matrimoni
Il fotografo di matrimoni o Wedding Photographer è un particolare tipo di fotografo: un professionista che, non solo deve rispettare ed esaudire le richieste del proprio committente (che come abbiamo visto, è richiesto a tutti i fotografi professionisti) ma oltre a questo, deve proporre alla coppia idee innovative e di tendenza per un book fotografico degno delle star di Hollywood.
Il suo ruolo, potremmo dire, si avvicina molto a quello del Wedding Planner. Anche questa figura infatti, deve mantenersi sempre aggiornata sulle ultime tendenze e richieste del mercato, proprio perché i tempi cambiano e le esigenze degli sposi pure: sono infatti sempre più sofisticate e personalizzate, di certo non più assecondabili con un semplice book del giorno del matrimonio, come si faceva una volta. Oggi si prediligono stili particolari, studiati appositamente per soddisfare le richieste degli sposi, rendendo il progetto unico e cucito sulle loro aspettative.
Come si diventa fotografo professionista?
Per diventare fotografo, ci sono diverse accademie e scuole di fotografia che forniscono sia le conoscenze che le competenze di base e quelle ancora più specifiche per esercitare la professione. La passione e il talento artistico sono molto importanti, ma di sicuro non bastano per diventare un esperto professionista: per arrivare a questo punto, sono necessarie competenze nella tecnica fotografica e un’ottima capacità di utilizzo dell’attrezzatura professionale (fotocamera, obiettivi, filtri, strumenti per l’illuminazione ecc.). Inoltre, è fondamentale acquisire dimestichezza e abilità nell’uso delle applicazioni per l’editing delle immagini e dei software per il foto-ritocco (ad esempio Photoshop o Adobe Creative Suite).
Un periodo di apprendistato presso uno studio fotografico può essere la soluzione vincente per acquisire esperienza sul campo e cimentarsi con diversi tipi di lavori. Oppure fare l’assistente fotografo è un altro modo molto utile per imparare il mestiere e per avviarsi a una carriera da fotografo professionista con tutte le carte in regola.
Competenze di un fotografo professionista
Alcuni aspetti li abbiamo visti poco fa, ma se volessimo racchiudere il tutto in un elenco diremmo che le competenze per fare il fotografo sono:
- Conoscenza delle tecniche di fotografia
- Capacità di realizzare fotografie di qualità professionale
- Capacità di modificare le foto usando software di foto-ritocco
- Creatività e sensibilità artistica
- Attenzione al dettaglio
- Adattabilità e flessibilità
- Capacità comunicative
- Disponibilità a spostarsi in base alle esigenze di lavoro
Sbocchi professionali per la carriera di fotografo
Nella fotografia, esistono moltissime specializzazioni diverse grazie a cui fare carriera, alcune le abbiamo elencate poche righe più in alto. Si può sceglierne una ed approfondirla, anche consolidando le proprie conoscenze, frequentando quindi corsi di aggiornamento professionale, per diventare esperti in quel particolare settore.
Ma lavorare con la fotografia non significa solo fare il fotografo: ci si può specializzare nel restauro di foto antiche, oppure diventare assistente digitale, il professionista che segue il fotografo sul set, cura la gestione digitale dell’immagine e la sua archiviazione. Un’altra opzione di carriera è diventare esperto di post produzione: la realizzazione di un lavoro di qualità è fondamentale nel mondo della fotografia. Infine, c’è la possibilità di proporsi come docente e insegnante di fotografia presso scuole ed enti di formazione: in questo modo si può trasmettere anche agli altri il proprio entusiasmo e la propria passione per questo strumento, così affascinante.
Quanto guadagna un fotografo?
Parliamo di cifre: la retribuzione di un fotografo professionista varia a seconda del settore di inserimento specifico in qualità di free lance, autonomo, dipendente di agenzie fotografiche; in secondo luogo da quanti clienti riesce a procurarsi e non da ultimo, quanto il passaparola gioca a suo vantaggio.
Generalmente un fotografo ben avviato all’interno del proprio settore può arrivare ad uno stipendio mensile compreso tra i 3 e i 4 mila euro.
Il fotografo scopre sempre la fotografia per caso, andando in gita con una Kodak o introducendolo come hobby, magari gli è stato suggerito da un amico. Dopo i primi approcci spesso goffi con la macchina fotografica, i due elementi cominciano a capirsi e inizia così la maratona dei 10 mila scatti, che come ben so, in quanto appassionata di fotografia, si raggiungono in un batter d’occhio.
Quando il potenziale professionista comincia a credere in se stesso e a definirsi un fotografo amatoriale, iniziano gli immancabili anni di gavetta, ovviamente senza remunerazione e poi ad un certo punto si trova a dover investire i propri soldi per acquistare almeno una parte dell’attrezzatura (soprattutto quando si tratta di obiettivi e lenti). Il nostro eroe deve comunque trovare un modo per supportare questa passione: i sacrifici, sono alla base di questa professione ed emergono fin da subito.
Nonostante il periodo complicato di inserimento nel giro, dopo il rodaggio si inizia a cavalcare l’onda e le soddisfazioni, solitamente, non tardano ad arrivare.
Giulia è da sempre una persona curiosa, determinata ad approfondire tutto ciò che la colpisce, che sia con una foto, un libro o con delle ricerche sull’argomento. Ha una laurea in lingue straniere, una passione sfrenata per la fotografia e ha collaborato per diverso tempo con un’associazione locale. Grazie alla sua variegata esperienza lavorativa, oggi può fornire un occhio critico sul tema vestendo i doppi panni di mittente e destinatario.