Potrebbe sembrare a primo impatto, per il gentile pubblico lettore, che il grafico pubblicitario rientri di diritto nella sola categoria dei lavori digitali. Invece miei cari, con molto dispiacere, vi informo che è da più di 140 anni che si parla di questa professione.
Eh si, il mondo della grafica e della pubblicità hanno radici abbastanza profonde e sono strettamente collegate al progresso delle prime attività commerciali d’Europa: in Inghilterra, troviamo i primi esempi già intorno al Settecento, quando, con la rivoluzione tipografica e all’ottenere la tanto desiderata libertà di stampa (nel 1694), la città di Londra si aggiudica un ruolo dominante come centro europeo delle stampe, oltre a quello della finanza.
E in Italia invece? Per quanto riguarda la nostra penisola, tutto inizia a formarsi un ottantina di anni più tardi, nel 1863, quando viene creata la prima “agenzia” che lancia il concetto della grafica pubblicitaria così come l’abbiamo sempre conosciuta; ma è solo nel dopoguerra che si hanno conoscenze e consapevolezze tali da permettere ai primi grafici di vendere un prodotto con una vera e propria identità commerciale.
Già, ma cosa intendiamo quando parliamo di grafica pubblicitaria?
Sicuramente è sinonimo di comunicazione: ti informo, in diversi modi a mia disposizione, che questo prodotto esiste e che tu ne dovresti essere al corrente. Forse ne hai anche bisogno.
Cos’è la grafica pubblicitaria
Con grafica pubblicitaria si intende l’arte del progettare e realizzare prodotti per la comunicazione visiva, che combina testo ed immagini in un messaggio visuale da trasmettere con un logo (marchio di fabbrica), un cartellone o una brochure. Al giorno d’oggi, non ci si limita alla carta stampata come a fine anniOttanta ma anche – e soprattutto – si passa alla comunicazione 2.0, cioè al canale web, il che comporta l’adoperarsi di programmi per l’editing e per la creazione di contenuti grafici, uno su tutti, Photoshop.
La professione corrispondente a questo settore del marketing è il grafico pubblicitario o graphic designer, figura che impersona molti ruoli: un grafico pubblicitario è un comunicatore visivo, ma anche un esperto di colori (conosce il significato di ciascuno di essi) e caratteri di scrittura, è un abile disegnatore manuale; infine, è più che “bravino”nell’utilizzo di software per grafica: sostanzialmente, è quel qualcuno in grado di creare concetti visuali e comunicare idee per informare, ispirare o ingolosire i potenziali consumatori del prodotto in questione.
Questa figura professionale ha l’abilità di rendere riconoscibile un determinato prodotto, conferendogli una propria identità attraverso l’utilizzo di particolari font (caratteri e stili di scrittura), forme, colori, immagini, animazioni e loghi.
Scopriamo meglio le caratteristiche di un grafico pubblicitario: come lo si diventa, quali mansioni ha e sempre di nostro interesse, seppur secondario, quanto guadagna.
Chi è il grafico pubblicitario: compiti e mansioni
Il nome grafico pubblicitario dice già tutto. Questo professionista si occupa di grafica orientata alla vendita o alla promozione, dunque realizza dei lavori, dei loghi, delle impaginazioni e dei disegni che devono trasmettere tutto ciò che il cliente vorrebbe vedere (e anche ciò che ancora non è in grado di aspettarsi), facendo leva su talento e creatività.
Ribadiamo un concetto già accennato, cioè che stiamo parlando di un mestiere dai mille tratti: questa figura, negli anni, è andata incontro alle nuove tecnologie e al digitale, cambiando radicalmente faccia nel corso del tempo.
E ancora, un grafico pubblicitario combina arte creativa e tecnologia per comunicare idee, attraverso le immagini. Con l’obiettivo di raggiungere la migliore soluzione grafica che meglio esprima l’idea di partenza, il grafico si concentra sia sul testo che sulle immagini. E per una miglior resa dei progetti, solitamente collabora con artisti, animatori multimediali e altri creativi. Il suo lavoro consiste prevalentemente in:
- Incontrare i clienti o il direttore artistico per approfondire l’intento di un progetto
- Consigliare ai clienti (solitamente aziende) le migliori strategie per raggiungere i consumatori
- Determinare il messaggio che si deve lanciare
- Creare immagini che diano identità al prodotto
- Sviluppare grafiche per loghi, siti web, etc.
- Selezionare con giudizio colori, stile di testo e layout
inoltre, aspetto a noi sempre molto caro è I’aggiornamento: i grafici pubblicitari devono tenersi sempre informati su nuove tecniche comunicative, canali di vendita e nuovi software di design. A questo proposito, ci sono dei corsi di formazione e aggiornamento, che oltre a fornire conoscenze base, danno anche la possibilità a chiunque interessato, di allargare le conoscenze già acquisite su software di grafica e nuovi pacchetti in commercio.
Come si diventa Grafico Pubblicitario?
Difficilmente un grafico inizia questo percorso con l’intenzione di mettere immediatamente la sua arte al servizio della pubblicità e della vendita: quello è un qualcosa che viene dopo. Di solito, la passione per il disegno è un talento che emerge fin dall’infanzia e che viene affinato man mano negli anni, con pratica quotidiana e studi da autodidatta.
Poi, a livello di formazione, spesso chi percepisce questa passione come il proprio futuro professionale, si iscrive ad un liceo artistico o successivamente all’Accademia delle Belle Arti. Terminata la laurea, si arriva come secondo step al master: ne esistono di diversi tipi, soprattutto inerenti al marketing e alla comunicazione pubblicitaria, fondamentali per vendere e per sapersi vendere.
Poi, come sempre, pratica e studio costante, consentono all’aspirante grafico pubblicitario di continuare quella formazione intrapresa tanti anni prima. A questi vanno aggiunti i corsi di grafica specifici per padroneggiare i vari software, come quelli di grafica editoriale per esempio, utili per imparare a gestire l’impaginazione di libri, giornali cataloghi ecc.
E questi sono aspetti molto affascinanti certo, ma che non esistevano fino ad una decina di anni fa se ci pensiamo bene; o forse il cambiamento era già in atto da tempo? Diciamo che a partire dagli anni 80 e 90 (riferirmi al 1900 mi pare una cosa così lontana ormai), il grafico ha dovuto per forza di cose adeguarsi ai cambiamenti portati dal debutto di computer prima e di Internet subito dopo.
Ha sostituito parzialmente l’utilizzo di carta e penna con il digitale e ha dovuto come abbiamo visto, approcciarsi all’utilizzo dei vari software di editing. Capitano volte in cui il grafico non disegna nemmeno più sul foglio ma direttamente sul PC, utilizzando programmi molto complessi e dispositivi come le penne ottiche e le tavolette elettroniche. Nonostante questo, il grafico pubblicitario (come un po’ lo è anche il buon fotografo) è ancora oggi un appassionato dell’analogico, del metodo classico (per omaggiare i sommelier) così che la sua vena creativa si possa esprimere su carta in qualunque occasione.
Dove lavora il Grafico Pubblicitario?
Di solito i nostri esperti di comunicazione visiva, lavorano in uffici o in studi pubblicitari dove possono utilizzare tavole da disegno, computer, programmi e altri strumenti indispensabili per il loro lavoro appunto grafico. Nonostante molti operino in maniera autonoma, quelli che lavorano per aziende in genere si raggruppano in un team e spesso si confrontano con clienti provenienti da tutto il mondo.
Non abbiamo ancora detto che non tutti i grafici sono uguali, e che quindi diversi sono i rami professionali in cui si possono esprimere, vediamone alcuni:
Illustratore
Gli illustratori sono dei particolari “graphic designer” che si occupano di realizzare disegni o illustrazioni per prodotti di comunicazione (come libri, riviste ed altre pubblicazioni) o per prodotti commerciali (come tessuti, prodotti di cancelleria, cartoline d’auguri, calendari, ecc).
E’ fondamentale in questo caso, che un illustratore abbia un’ottima conoscenza del disegno e che possieda un folto archivio di immagini a cui fare riferimento, in quanto può trovarsi a dover disegnare di tutto, a seconda dell’esigenza e di quanto richiesto o commissionato.
Solitamente gli illustratori lavorano per compagnie e grosse aziende come case di produzione di fumetti (pensate alla Marvel), case di pubblicazione e agenzie pubblicitarie.
Grafico multimediale
I grafici multimediali progettano disegni e immagini per prodotti multimediali, (disegni, animazioni 3D ecc.). Di solito un grafico multimediale lavora insieme ai direttori artistici e ai web designer, ma anche con persone che lavorano nel settore informatico, per valutare insieme le caratteristiche legate agli aspetti più prettamente tecnici. Lavorano in imprese tipografiche, studi grafici, case editrici, agenzie o studi pubblicitari e multimediali, istituti cinematografici e televisivi, agenzie informatiche, ecc
Web Designer
Come il nome stesso suggerisce, i web designer si occupano solo ed esclusivamente di progettazione di pagine web, dei loro componenti visivi e degli strumenti di navigazione. E’ importante che il prodotto finale sia funzionale e visivamente piacevole, con contenuti facilmente consultabili e utilizzabili. Possono lavorare con qualunque tipo di azienda che abbia bisogno di crearsi un sito web, anche se non direttamente incentrato sul mondo della grafica.
Che si tratti di illustratore, grafico multimediale o web designer Il lavoro di un grafico, parte sempre e comunque dall’ascolto e dalla comprensione di ciò che vuole il cliente, dallo studio del suo brand e del prodotto o servizio da rappresentare, e dal pensiero di far corrispondere un certo disegno ad un certo target.
Quanto guadagna un grafico pubblicitario
Quante volte ce lo saremo ripetuto nel corso di questi articoli riguardanti le figure professionali? Almeno dieci dite? Diciamolo undici allora: è praticamente impossibile determinare quanto guadagni un grafico pubblicitario, visto che la maggioranza delle persone che fa questo mestiere opera come libero professionista (sia con formula part time che full time).
Va anche detto che un grafico pubblicitario spesso si trova a dover combattere con budget limitati erogati dalle aziende o dei professionisti che lo assumono a progetto, come capita con altri mestieri creativi, se ricordate quello del fotografo o del wedding planner, dove la remunerazione non è quasi mai conforme al grosso lavoro svolto per diventare dei grafici esperti.
Il discorso cambia invece se si parla di grafici pubblicitari che lavorano in azienda, in questo caso la retribuzione media in Italia è di circa 22.000 euro con picchi di 70.000 euro, in base ai clienti che l’azienda stessa gestisce o al settore nel quale opera.
Più in generale invece, se parliamo di retribuzione e carriera nel settore possiamo dire che:
- nel caso di un Grafico Pubblicitario senza esperienza (o con meno di 3 anni di esperienza lavorativa) lo stipendio medio complessivo è di circa 1.100 euro netti al mese.
- per un Grafico Pubblicitario a metà carriera invece, con 4-9 anni di esperienza, lo stipendio medio è di circa 1.460 euro
- nel caso di un Grafico Pubblicitario esperto con 10-20 anni di esperienza, ci si avvicina, mediamente a 1.850 euro.
- un Grafico Pubblicitario a fine carriera (con più di 20 anni di esperienza) può salire a una retribuzione media pari a 2.040 euro.
Lo stipendio medio quindi, ci stiamo riferendo all’Italia, è di 1.500 euro con valori minimi di 900 euro fino a un massimo di 3.200 euro al mese.
Giulia è da sempre una persona curiosa, determinata ad approfondire tutto ciò che la colpisce, che sia con una foto, un libro o con delle ricerche sull’argomento. Ha una laurea in lingue straniere, una passione sfrenata per la fotografia e ha collaborato per diverso tempo con un’associazione locale. Grazie alla sua variegata esperienza lavorativa, oggi può fornire un occhio critico sul tema vestendo i doppi panni di mittente e destinatario.