Geologo – Come Diventare, Cosa Fa e Quanto Guadagna

“Un’evoluzione è un destino” disse un giorno Thomas Mann (scrittore, 1875-1955). E alla geologia, scienza che studia la struttura e l’evoluzione della crosta terrestre, tocca l’indagine sull’andamento del pianeta Terra e il destino della terra che ci ospita,in tutte le sue diverse sfaccettature.

Il significato della parola geologia viene dalla lingua greca, piu precisamente dall’unione di γῆ, gê, “terra” e λόγος, logos, “studio”, da qui studio della terra, ed è quel ramo delle Scienze della Terra dedita allo studio del nostro pianeta, in senso dapprima generale, poi sempre più specifico fino all’analisi dei processi fisici e chimici che lo modellano e lo definiscono nel passare del tempo.

Chi si occupa della geologia? I geologi naturalmente, di cui oggi capiremo percorso di studi, ruolo e guadagno; iniziamo dal principio.

Chi è il geologo?

Il geologo è lo scienziato che studia il materiale solido, liquido e gassoso che compone la Terra e gli altri pianeti, oltre a tutti quei processi che li modellano. E’ un esperto di scienze geologiche, ma ha una forte preparazione anche in altri ambiti come la fisica, la chimica e la biologia.

In particolare, i geologi studiano e analizzano i sistemi e i processi geologici approfondendo i vari mutamenti avvenuti nei secoli; l’obiettivo finale è quello di garantire conservazione, ripristino e prevenzione del deterioramento degli stessi, anche secondo un discorso di impatto e tutela delle attività dell’uomo.

Cosa fa un geologo?

Geologo

Il compito del geologo è, una volta apprese tutte le nozioni necessarie, quello di riconoscere e prevedere (a breve e a lungo termine) gli effetti e le problematiche che possono insorgere in seguito all’interazione tra i diversi processi geologici e le attività umane.

Cosa significa?

Vuol dire applicare le proprie conoscenze e i propri studi al rapporto tra pianeta Terra e genere umano, mantenendo gli equilibri stabili (per quanto possibile) tra i due mondi: in sostanza, cercando di impedire all’uomo di manomettere o piegare al proprio volere leggi di natura che ci governano dalla notte dei tempi.

Compiti di un geologo

Secondo dati Isfol (Ente di ricerca italiano – Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) ci sono delle mansioni che il geologo deve adempiere giornalmente, ecco un elenco:

  • valutare i rischi e l’impatto ambientale
  • condurre i lavori ed effettuare sopralluoghi sui cantieri
  • realizzare indagini o test geofisici, geognostici, geotecnici
  • effettuare studi stratigrafici (cioè analisi degli strati che compongono la superficie)
  • organizzare e suddividere il lavoro in fasi, così come gli interventi di recupero sul terreno
  • svolgere indagini e rilevare dati geologici per poter localizzare minerali, gas, acqua, petrolio
  • dirigere e organizzare lavori di trivellazione e sondaggi del terreno
  • eseguire test in laboratorio
  • redigere o presentare report (relazioni geologiche, studi di fattibilità, ecc.)
  • analizzare, elaborare dati o informazioni
  • elaborare e leggere cartografie
  • condurre prove penetrometriche sul terreno

Competenze richieste al geologo

Chi lavora come geologo deve avere:

  • buone capacità di scrittura e di comprensione dei testi scritti
  • notevoli doti di ragionamento scientifico
  • essere abile nella comunicazione e nel problem solving
  • deve saper apprendere in maniera costante
  • saper individuare gli strumenti necessari per svolgere le sue mansioni
  • essere molto pragmatico
  • meno computer più manualità (analisi diretta di frammenti di terreno, per esempio)
  • avere buon senso logico e analitico
  • intuizione e un briciolo di creatività

Come diventare geologo

un-geologo

La formazione di un geologo, una volta scelta questa strada, si apre immediatamente in un ventaglio di diverse opportunità e specializzazioni ben distinte, soprattutto appena approdati all’università. E prima di questa tappa, qual è il percorso suggerito? Sicuramente quello che da una preparazione scientifica multidisciplinare, quindi sì per esempio, a licei con indirizzo scientifico.

Una volta raggiunto invece l’ateneo universitario, la scelta solitamente più automatica è quella delle scienze geologiche, che si snoda in diversi indirizzi tra cui la geofisica, la mineralogia, la geologia strutturale e geologia applicata. Tra queste, proprio la geologia applicata è l’indirizzo principe per i geotecnologi.

Ma, quella che abbiamo appena illustrato, non è l’unica strada per arrivare all’obiettivo. Non abbiamo ancora accennato al lato più rude e pragmatico della questione: il mestiere del geologo è legato a doppia mandata anche ad un’altra materia, l’ingegneria. E proprio questa prevede, nella facoltà designata, un indirizzo studiato per  geotecnologi; stiamo parlando dell’ingegneria civile applicata alla geotecnica.

Una piccola specifica, quando parliamo del ramo ingegneria è doverosa: si consiglia ai futuri geotecnologi simpatizzanti per la materia di puntare, come prima scelta, ad ingegneria civile; in questa sede infatti, le materie parlano tutte la stessa lingua, quella del potenziamento delle competenze e nozioni indispensabili per poter cavalcare l’onda senza paura.

Altri indirizzi, come quello di ingegneria ambientale invece, pongono il focus sulla pianificazione territoriale, cioè della futura realizzazione di opere edilizie in chiave di tutela dell’ambiente: come gestire l’impatto ambientale delle opere umane nel rispetto del terreno e territorio che ci ospita.

Quanto guadagna un geologo?

Nonostante il grande fascino suscitato da questa professione e dalle materie coinvolte, quando parliamo del geologo, ci stiamo confrontando con un mestiere che in Italia registra stipendi al di sotto della media, considerando la media del “reparto ingegneria”.

Vero è che sono diversi gli sbocchi lavorativi nel quale cimentarsi una volta diventati professionisti, come quello di geologo di cantiere o responsabile di interventi nel campo delle costruzioni, delle estrazioni minerarie o petrolifere. Malgrado questo, questa figura guadagna in media 1.089 euro al mese, una cifra nettamente inferiore rispetto alle classiche soluzioni ingegneristiche appunto, che di solito viaggiano su una media di circa 1.300 euro mensili.

Detto questo, non è impossibile fare carriera, il punto è che servono molti anni di esperienza accumulata e almeno un master alle spalle dopo il titolo di laurea conseguito.

Giusto per fare un esempio, gli stipendi di chi ha circa 10 anni di esperienza lavorativa oscillano tra i 27.000 e i 30.000 euro all’anno. Chi invece fa più fatica a far funzionare l’ingranaggio sono i giovani, con stipendi che difficilmente superano i 15.000 euro all’anno.

Allora, esiste una seconda via di guadagno per questi geologi? Sì, sono le consulenze: siamo abituati ad associare l’idea di consulenza ad una banca o ad un gruppo di assicuratori, ma la realtà è pronta a stupirci un’altra volta.

Come funzionano le consulenze in questo campo?

Circa il 57% dei geologi in Italia integra il proprio stipendio grazie alle consulenze. Il professionista viene chiamato ad esprimere il proprio parere in due casi particolari:

  • quando si tratta di interventi di ingegneria civile: costruzioni di edifici e grandi infrastrutture, quindi strade, gallerie, dighe ecc.
  • per interventi che hanno a che fare con ricerca, sfruttamento e gestione di risorse geologiche (per esempio del gas naturale)

Quando non scelgono la via delle consulenze, i geologi decidono di collaborare con il settore che offre più lavoro di tutti, quello del privato: è il 95,5% dei professionisti in geotecnica infatti a scegliere di lavorare per aziende e multinazionali, apportando le proprie conoscenze e competenze professionali nella valutazione dell’ l’impatto (presente e futuro) della mano dell’uomo sull’ambiente. Oltre a questo, di valutare pericoli e rischi geologici come terremoti, alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche o tsunami.