Premessa: cos’è la qualità
Se provassimo a chiedere a dieci persone diverse cosa significhi per loro “qualità”. Con molta probabilità ci ritroveremo con dieci definizioni completamente differenti.
La qualità infatti può essere intesa come conformità alle specifiche tecniche o come valore relativo all’adeguatezza all’uso; è comunque un concetto relativo che si compone di una parte fortemente oggettiva (gli aspetti tecnici che devono soddisfare le specifiche del cliente) ma anche di una parte assolutamente soggettiva (gli aspetti che devono soddisfare le aspettative e i desideri del cliente).
Essa esprime, più in generale il livello di corrispondenza tra le aspettative del cliente e il prodotto/servizio offerto.
Il Sistema di Gestione della Qualità (che è l’insieme di tutte le attività collegate e interdipendenti che influenzano la Qualità di un prodotto o di un servizio) definisce tre tipologie di qualità..
Qualità attesa
E’ la qualità che fa riferimento agli standard qualitativi che il cliente ritiene adeguati
Ci si aspetta di riceverla quale prestazione minima del prodotto/servizio.
Le esigenze legate alla qualità attesa possono essere espresse o meno (in questo caso si definiscono implicite). Le organizzazioni devono essere molto brave nella fase di rilevazione della qualità attesa perché è sulle necessità e sui desideri del cliente che dovranno progettare la qualità che vogliono erogare.
Qualità progettata
E’ la qualità che l’organizzazione si propone di raggiungere, cercando di tradurre le esigenze del cliente in requisiti da soddisfare. Per progettare la qualità occorre darsi degli obiettivi di performance e svilupparli al meglio nelle fasi del processo di progettazione/produzione o in quelle di erogazione del servizio.
Il divario tra ciò che si attende il cliente (la qualità attesa) e ciò che l’organizzazione progetta di fornirgli (la qualità progettata) è un gap che può essere definito come gap di comprensione. Questa mancanza di comprensione crea inevitabilmente grossi problemi che si ripercuotono sul prodotto/servizio a valle.
Qualità erogata
E’ la qualità associata ad un prodotto/servizio al termine del processo produttivo o di erogazione del servizio. Fa riferimento ai livelli qualitativi che sono stati realmente raggiunti e che possono differire da quelli progettati.
Il divario tra ciò che l’organizzazione ritiene che il cliente debba ricevere (la qualità progettata) e ciò che l’organizzazione realmente fornisce (la qualità erogata) è un gap definibile come gap di realizzazione.
L’applicazione della qualità persegue numerosi scopi all’interno di un’organizzazione. Tra i principali ricordiamo:
- dare evidenza della capacità di fornire, in modo continuativo, prodotti/servizi corrispondenti ai requisiti e affidabili. Dare evidenza dell’impegno dell’organizzazione nella ricerca continua del miglioramento
- fornire disciplina e organizzare meglio il lavoro. I controlli periodici da parte di un Ente super partes, infatti, portano necessariamente ad una revisione del proprio sistema di gestione su base routinaria, aiutando a far radicare l’idea che bisogna lavorare bene sempre
- essere di supporto nella standardizzazione e nell’ottimizzazione dei processi, migliorandone efficacia ed efficienza e aumentandone la ripetitività
- supportare lo sviluppo delle risorse umane, incoraggiando tutto il personale a compiere in maniera continuativa un processo di autovalutazione
- far diminuire il numero delle non conformità e i costi interni dovuti agli scarti o alle rilavorazioni e al numero di controlli/ispezioni
- rendere disponibili i documenti che spiegano come svolgere al meglio le diverse attività, rendendo meno frequenti eventuali cadute qualitative
- documentare le conoscenze aziendali, diventando così una risorsa anche per il training dei nuovi assunti
- instillare un maggiore di orgoglio nei confronti dei prodotti/servizi dell’organizzazione e un senso di soddisfazione derivante da un lavoro ben fatto
- aiutare l’organizzazione a compiere una valutazione razionale e oggettiva del proprio parco fornitori
- aumentare la soddisfazione dei clienti, contribuendo ad allentare le visite di controllo
- utilizzare la certificazione come trampolino di lancio per iniziare il viaggio verso la qualità totale
Chi è L’Addetto al Controllo Qualità
E’ la figura che si occupa della gestione del controllo di produzione e della trasmissione di tutte le informazioni necessarie a certificare la bontà dei processi aziendali che stanno alla base del prodotto di un’impresa.
il suo compito è quello di verificare che le materie prime utilizzate ed i beni e i servizi offerti rispettino determinati standard di qualità e di sicurezza prefissati.
L’Addetto al Controllo della Qualità applica procedure, regolamenti e tecnologie per gestire, organizzare, controllare e garantire l’efficienza, il corretto funzionamento e la sicurezza dei processi di produzione manifatturiera. Inoltre, verifica la qualità dei beni prodotti
Un Addetto al Controllo della Qualità è una figura fondamentale in tutte le aziende che incentrano il proprio business sullo sviluppo e sulla realizzazione di prodotti consistenti in beni e servizi.
Si tratta di un professionista che ha il cruciale compito di garantire, attraverso il proprio controllo, che il prodotto abbia un livello di qualità alto. Ciò è possibile solo con il continuo e costante controllo che tutti i prodotti che a loro volta vengono utilizzati per realizzarlo, e dunque fungono da materie prime, siano di ottima caratura, e che anche tutti i processi di produzione, sviluppo e immissione sul mercato si conformino a standard elevati di qualità e sicurezza.
Compiti dell’addetto alla qualità
- controllare la qualità dei prodotti o del processo di lavorazione
- organizzare e supervisionare lo svolgimento delle attività
- scegliere strumenti o metodi per ottimizzare la produzione
- promuovere l’innovazione dei metodi di lavoro e/o ottimizzare la produzione
- analizzare e valutare i tempi e i metodi di produzione
- analizzare dati sulla produzione e produrre report
- definire e applicare procedure per la produzione di qualità (definire standard, fornire linee guida,verificare il rispetto della normativa vigente)
- controllare i processi produttivi o il funzionamento dei macchinari
- controllare o gestire la corretta applicazione delle norme sulla sicurezza
- valutare l’adeguatezza delle materie prime
- collaudare prototipi, componenti o prodotti finiti
- controllare la logistica e la funzionalità degli impianti o dei macchinari
- verificare la conformità agli standard e compilare l’apposita modulistica di certificazione
- eseguire controlli di gestione per i processi di produzione industriale (contabilità analitica, controllo costi, budget, piani, reporting, ecc.)
Addetto al Controllo della Qualità del Settore Alimentare
Il reparto controllo qualità è senza dubbio il fulcro attorno al quale ruotano diverse aziende in ambito alimentare.
Si tratta di un settore del business in cui l’addetto controllo qualità ha un ruolo preminente, al quale è associato un carattere di responsabilità piuttosto marcato. Ciò per ovvie ragioni: questo professionista ha il compito di assicurare che il bene prodotto dall’azienda sia di livello molto elevato.
Una figura professionale come quella dell’addetto controllo qualità alimentare monitora costantemente il prodotto: quali materie prime vengono impiegate per realizzarlo, come vengono svolte le fasi della sua lavorazione, se il risultato finale rispetta gli standard di qualità e sicurezza previsti dai regolamenti interni e dalle apposite leggi, e soprattutto se sia di elevata qualità. Ai requisiti già indicati in maniera generale in precedenza, si accompagna la necessità di conoscenze e competenze in ambito chimico e microbiologico.
Che cosa fa l’addetto al controllo qualità di prodotto alimentare
Questa figura professionale ha il compito di assicurare che le materie prime impiegate nei processi produttivi, le fasi della loro lavorazione e i prodotti finali rispettino gli standard di qualità e sicurezza previsti dai regolamenti interni e dalle apposite leggi.
Per raggiungere questo scopo l’addetto al controllo qualità alimentare agisce su più fronti e in più fasi del processo produttivo. Riassumendo brevemente, le principali operazioni svolte da questa figura professionale sono:
La pianificazione di analisi e test di laboratorio sui prodotti durante le varie fasi della loro lavorazione (materie prime, prodotto semilavorato e prodotto finale)
Il monitoraggio dei processi al fine di individuare eventuali margini di miglioramento sia dal punto di vista logistico, sia da quello qualitativo
La verifica del rispetto degli standard di qualità e delle caratteristiche finali del prodotto in base ai parametri definiti dall’azienda nel rispetto delle normative vigenti
Requisiti di base
Per diventare un tecnico di controllo qualità alimentare è necessario conoscere i processi lavorativi dell’industria di riferimento e possedere adeguate conoscenze nei seguenti ambiti:
- Ambito chimico e microbiologico
- Normativa ISO e protocollo HACCP
- Ambito ingegneristico
Attualmente non esiste nel nostro Paese un corso di istruzione secondaria o universitaria incentrato espressamente sulla formazione di questa figura professionale. Generalmente, però, si può diventare addetto al controllo qualità dopo aver conseguito il diploma di maturità presso un istituto tecnico del settore economico, ad esempio, ad indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie” o “Agraria, Agroalimentare e Industria” o una laurea in Chimica o in materie ingegneristiche.
È necessario comunque seguire ulteriori corsi di formazione specifici e svolgere un periodo di tirocinio presso aziende del settore, in modo da accumulare esperienza pratica in materia di controllo della qualità e della sicurezza alimentare.
Skill
- Conoscenza dei sistemi di gestione della qualità
- Competenza in analisi dei processi
- Conoscenza delle procedure e delle tecniche di controllo
- Conoscenza degli standard di qualità e delle normative vigenti
- Abilità comunicative e capacità interpersonali
- Capacità di gestione
- Autonomia e attitudine al problem solving
- Attenzione ai dettagli
- Resistenza allo stress
Caratterisitiche ed attitudini
GENERICHE
- buona cultura
- affidabilità, rispetto delle regole, etica
- adattabilità al contesto
- autorevolezza, carisma, leadership
- apertura mentale, buona capacità di giudizio, capacità di valutare effetti e interazioni
- maturità, capacità di gestire le tensioni
- propensione al cambiamento e capacità di gestirlo
- pazienza, tenacia
- curiosità
- senso critico
- forte spinta motivazionale che deriva da un profondo amore per il proprio lavoro
RELAZIONALI
- adattabilità al contesto, alle persone, agli ambienti. Flessibilità
- leadership
- empatia per gestire le situazioni difficili e delicate, capacità di mettere sempre a proprio agio chi sta di fronte
- attitudine al lavoro di gruppo, propensione ad avvalersi dell’aiuto di tutti i membri del team, in base alle loro caratteristiche
OPERATIVE
- buona capacità di comunicazione e di relazione, capacità di diffondere in azienda quotidianamente i principi base della qualità per creare quel clima e quella sensibilità favorevole alla corretta applicazione della qualità
- propensione al lavoro per obiettivi e tenacia nel loro raggiungimento
- elevato livello di autonomia
- capacità gestionale, organizzativa e di programmazione tesa ad evitare dispersione di risorse e di energie
- attitudine al problem solving
- capacità di analisi e sintesi
- capacità di gestire le priorità
- igiene personale accuratissima
Addetto al Controllo della Qualità del Settore Metalmeccanico
L’Addetto al Controllo Qualità del Settore Metalmeccanico è essenzialmente un Tecnico.
Eglisviluppa ed implementa un sistema qualità aziendale funzionale agli obiettivi d’impresa, controlla la qualità di prodotto e di processo, coerentemente con il quadro normativo e legislativo vigente; analizza i processi aziendali, individuandone le principali criticità rispetto alle quali definisce le linee di intervento; monitora gli standard di qualità di prodotto durante tutte le fasi del processo di produzione; supervisiona ogni fase del processo di lavorazione.
Un tecnico Addetto al Controllo Qualità deve avere sicuramente delle nozioni in ambito di meccanica: deve per esempio sapere cosa è possibile fare con le macchine utensili e cosa invece non lo è. Questo perché l’ufficio controllo qualità non è isolato da tutto il resto, ma deve interfacciarsi con gli altri reparti: da un lato con la produzione (e con tutti i suoi macchinari), dall’altro con l’ufficio ricerca e sviluppo, perché nel momento in cui il progettista decide di dare al pezzo una determinata forma, deve anche mettere chi si occupa di controllo qualità nelle condizioni di poterlo misurare e, per farlo, dovrà poter comunicare con esso.
L’addetto al controllo qualità deve utilizzare strumenti specifici detti macchine di misura, oggi quasi tutte computerizzate e quindi dotate di software specifici, con cui egli deve evidentemente avere una certa dimestichezza, derivante da un periodo di formazione sia sulla macchina, che sul software.
Che cosa fa l’Addetto al Controllo Qualità del Settore Metalmeccanico
Questa figura deve essere in grado di:
- Identificare nodi critici dei processi produttivi aziendali
- Regolamentare mediante procedura scritta ogni singola attività della fase critica indicando dettagliatamente come va svolta
- Identificare un sistema di indicatori coerenti con le esigenze di monitoraggio e valutazione qualitativa delle grandezze critiche di gestione aziendale
- Determinare modalità operative con cui effettuare i monitoraggi in termini di processi e ruoli coinvolti e relativa frequenza
- Tradurre obiettivi di miglioramento in modalità operative e parametri di misurazione qualitativa –
- Redigere il manuale della qualità aziendale
- Valutare i tempi di introduzione, avvio e ottimizzazione del sistema per la gestione della qualità –
- Definire i cicli periodici di controllo qualità e gli interventi correttivi
- Svolgere prove meccaniche e di funzionalità applicando procedure, tecniche adeguate e con l’ausilio della strumentazione idonea per effettuare il collaudo del pezzo, in riferimento a quanto richiesto dalla scheda controllo qualità
- Analizzare e interpretare i risultati delle prove effettuate
- Stendere rapporti sui risultati conseguiti nei collaudi e nei controlli di qualità
- Analizzare campioni di produzione per verificare che le caratteristiche del prodotto corrispondano ai requisiti di qualità prefissati
- Tradurre valutazioni di non conformità di prodotto in azioni correttive o preventive delle modalità di lavoro
Requisiti di base
Diploma di istruzione secondaria superiore o istruzione tecnica superiore o laurea triennale nell’ambito delle discipline tecnico ingegneristiche.
È comunque essenziale un apprendimento specifico, sia tramite affiancamento a tecnici esperti sia con percorsi formativi specialistici.
Possesso di conoscenze specifiche in:
- Analisi dei processi aziendali
- Caratteristiche tecniche dei materiali metallici
- Elementi di organizzazione aziendale
- Meccanica
- Metodi statistici per l’analisi dei dati
- Metodologie di controllo della qualità
- Metodologie di controllo della qualità dei processi produttivi
- Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici
- Normativa UNI EN ISO
- Organizzazione del lavoro
- Procedure di controllo qualità
- Processi di lavorazione meccanici
- Scienza e tecnologia dei materiali
- Sistema di Qualità e principali modelli (TQM, EQUA, etc.)
- Sistema qualità aziendale
- Sollecitazioni meccaniche e resistenza dei materiali
- Tecniche di controllo degli standard di prodotto
- Tecnologie e sistemi di lavorazione
Skill
- Conoscenza dei sistemi di gestione della qualità
- Competenza in analisi dei processi
- Conoscenza delle procedure e delle tecniche di controllo
- Conoscenza degli standard di qualità e delle normative vigenti
- Abilità comunicative e capacità interpersonali
- Capacità di gestione
- Autonomia e attitudine al problem solving
- Attenzione ai dettagli
- Resistenza allo stress
Caratterisitiche ed attitudini
GENERICHE
- buona cultura
- affidabilità, rispetto delle regole, etica
- adattabilità al contesto
- autorevolezza, carisma, leadership
- apertura mentale, buona capacità di giudizio, capacità di valutare effetti e interazioni
- maturità, capacità di gestire le tensioni
- propensione al cambiamento e capacità di gestirlo
- pazienza, tenacia
- curiosità
- senso critico
- forte spinta motivazionale che deriva da un profondo amore per il proprio lavoro
RELAZIONALI
- adattabilità al contesto, alle persone, agli ambienti. Flessibilità
- leadership
- empatia per gestire le situazioni difficili e delicate, capacità di mettere sempre a proprio agio chi sta di fronte
- attitudine al lavoro di gruppo, propensione ad avvalersi dell’aiuto di tutti i membri del team, in base alle loro caratteristiche
OPERATIVE
- Buona capacità di comunicazione e di relazione, capacità di diffondere in azienda quotidianamente i principi base della qualità per creare quel clima e quella sensibilità favorevole alla corretta applicazione della qualità
- Propensione al lavoro per obiettivi e tenacia nel loro raggiungimento
- Elevato livello di autonomia
- Capacità gestionale, organizzativa e di programmazione tesa ad evitare dispersione di risorse e di energie
- Attitudine al problem solving
- Capacità di analisi e sintesi
- Capacità di gestire le priorità
Retribuzione
L’addetto controllo qualità è un professionista indispensabile per le aziende.
Una figura così centrale all’interno dei processi aziendali non può non ricevere una retribuzione adeguata al ruolo che riveste.
La quantificazione della retribuzione dipende dalla sua esperienza: un lavoratore junior avrà sicuramente uno stipendio meno elevato rispetto a chi riveste questo incarico da diverso tempo e ha accumulato un certo bagaglio di conoscenze e competenze.
Stando alle informazioni di cui siamo in possesso, un addetto controllo qualità guadagna mediamente circa 33 mila euro annui. Tuttavia, come sottolineato in precedenza, si tratta di uno stipendio destinato ad aumentare in relazione all’esperienza, figure senior possono superare i 55 mila euro annui
Sono un professionista con una lunga e significativa esperienza nella gestione delle risorse umane.
Ho lavorato per grandi società di telecomunicazioni e società di servizi, dove ho ricoperto posizioni di responsabilità nei settori HR e Marketing.
Sono nato a Milano 62 anni fa e vivo in una piccola città nell’hinterland meridionale.
Ho una formazione umanistica e nel passato ho collaborato con diversi editori, scrivendo racconti e articoli di vario genere.
Ho fondato un’associazione culturale e sono stato il suo presidente per alcuni anni.
Nel tempo libero frequento la montagna.